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L’ex bimbo di ‘Nevermind’ ha fatto causa ai Nirvana

Spencer Elden, l’ex bambino nella copertina iconica di “Nevermind” dei Nirvana sostiene che l’immagine oltrepassa i confini del lecito e sfocia nel ‘child porn’

Nevermind

Spencer Elden, l’ex neonato ritratto nudo e sott’acqua nell’iconica copertina di Nevermind nel 1991, martedì scorso ha presentato causa contro i Nirvana per “sfruttamento sessuale di minori”. Elden, infatti, sostiene che il suo nudo in quella copertina costituisce pornografia con utilizzo di bambini. Afferma – inoltre – che, avendo avuto solo quattro mesi all’epoca, non ha potuto dare il suo assenso all’uso dell’immagine, né sembra lo abbiano mai fatto i suoi tutori legali. 

Gli fa eco il suo legale, Robert Y. Lewis, affermando che l’immagine oltrepassa il confine del lecito e sfocia nella pornografia infantile. Ma c’è di più: la presenza di banconote nell’immagine trasforma il bambino in un “sex worker”.

L’immagine in copertina, fino ad oggi, è stata sempre interpretata come una critica al capitale, con il bambino che nuota sott’acqua attratto dalla banconota infilzata a un amo. La giurisprudenza americana finora non ha mai considerato pornografia foto di bambini in mancanza di elementi sessuali espliciti.

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La richiesta di Spencer Elden, secondo TMZ, è un risarcimento di 150 mila dollari da ognuna delle persone coinvolte per non aver coperto il pene del bimbo mostrato in copertina. Nelle carte del processo si parla di «danni permanenti» dovuti alla copertina e «atti sessuali a fini commerciali» quando aveva meno di 18 anni.

«Il danno permanente di cui ha sofferto include, ma non si limita ad esso, stress emotivo estremo e permanente con manifestazioni fisiche, interferenze col normale sviluppo educativo, perdita di guadagni, spese per far fronte a problemi medici e psicologici, perdita della gioia di vivere e altre perdite che saranno descritte e provate al processo».

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